Il bollettino quotidiano delle vittime da COVID19 parla chiaro: abbiamo superato le 1000 e forse il peggio deve ancora venire, nei prossimi giorni. I nostri ospedali sono allo stremo, le terapie intensive ospitano più del doppio delle loro normali capacità, le ambulanze continuano a correre da una parte all’altra della regione, i nostri medici e infermieri lavorano a rischio della loro stessa incolumità e molti di loro sono già stati contagiati. Il mondo della ricerca si è attivato in maniera eccezionale alla ricerca di terapie efficaci a combattere il virus e tutti aspettano i risultati……O forse no.

Forse non tutti li aspettano veramente, a giudicare da quello che scrivono alcuni sedicenti “difensori dei diritti degli animali” nei loro articoli: Noi ci adopereremo in ogni modo, soprattutto in ambito legale, per ostacolare in Italia il via alla sperimentazione animale per il Coronavirus. Notizie non ufficiali lasciano trapelare che l’Italia potrebbe unirsi a maggio, se non prima, alle tante nazioni (Australia, Cina, USA) che già stanno testando sugli animali per risolvere l’emergenza COVID-19. (Comitato Tutela Diritti Animali, 11 marzo 2020, ore 15:51. https://www.facebook.com/comitatotuteladirittianimali/).

Ottimo, ne hanno tutti i diritti, ma insieme a questa iniziativa legale della quale attendiamo incuriositi gli esiti, a questo punto la decenza ne richiede altre, come ad esempio la pubblicazione volontaria dell’elenco delle persone che aderiranno a questa iniziativa e quindi rifiuteranno qualsiasi tipo di terapia medica in caso di contagio, lasciando così liberi dei preziosissimi posti nelle terapie intensive per chi non la pensa come loro. Questo ovviamente non basterà poiché nel prossimo autunno, quando finalmente avremo (speriamo!) un vaccino efficace, dovremo sapere chi si rifiuterà di utilizzarlo e tornerà ad esporci al rischio di una nuova epidemia.

Migliaia di persone stanno morendo il tutto il mondo e la comunità scientifica sta lavorando giorno e notte per trovare una soluzione adatta a fermare questa tragedia: è ora di giocare a carte scoperte e spazzare via ogni forma di ipocrisia. Chi si oppone allo sviluppo di nuove terapie non è diverso, a mio avviso, da chi viola le norme imposte dal Governo e diffonde l’epidemia.

Chiudo con l’appello di un amico medico dopo aver letto il post di cui sopra: Sto facendo le guardie in pronto, è una guerra: si lavora in condizioni critiche ed è solo l’inizio. Da ieri un collega giovane è intubato per ‘sta merda e se ne esce sarà per meriti medici ma non è detto. Questi non possono continuare così…..Vi chiediamo di essere durissimi nella risposta”.

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