Una mozione del CNBBSV evidenzia la necessità di allineare la normativa italiana alla direttiva europea sulla sperimentazione animale, chiedendo l’estensione della moratoria sui divieti italiani e investimenti in metodi alternativi

È stata pubblicata la mozione del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) sul corretto recepimento italiano della Direttiva 2010/63/EU sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici.

Istituito nel 1992, il CNBBSV è un’istituzione che fornisce supporto al Governo nell’elaborazione di linee di indirizzo scientifico, produttivo e di sicurezza sociale in ambiti quali biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita. La sua recente mozione evidenzia la necessità di un intervento normativo dottare per adottare misure concrete, così da allineare la normativa italiana alla disciplina europea e risolvere la procedura infrazione da parte dell’Unione europea nei confronti del nostro Paese. Di seguito, i principali punti della mozione.

  • Estensione della moratoria per i divieti sulla sperimentazione animale. Il CNBBSV chiede al Governo di garantire una congrua estensione temporale della moratoria riguardante i divieti italiani sull’utilizzo di animali negli studi sugli xenotrapianti d’organo e sulle sostanze d’abuso (art. 42, del D.lgs. n. 26/2014). Ricordiamo che questi divieti sono peculiari della legislazione italiana e non sono presenti nella direttiva europea: la loro implementazione bloccherebbe importanti filoni di ricerca biomedica per i quali non esistono attualmente metodi alternativi validati.
  • Correzione delle distorsioni normative. Con la mozione, il CNBBSV sollecita un intervento urgente per correggere le incongruenze tra l’ordinamento italiano e la disciplina europea sulla sperimentazione animale.
  • Investimento in metodi alternativi. La mozione richiede anche investimenti concreti per la ricerca, lo sviluppo e la validazione di metodi alternativi alla sperimentazione animale, assicurando che tali metodi garantiscano lo stesso livello di informazioni oggi fornite dai modelli animali. Si sottolinea inoltre l’importanza di un monitoraggio e di una rigorosa valutazione dei risultati ottenuti con questi metodi.
  • Valorizzazione della ricerca biomedica traslazionale. Il CNBBSV riconosce la ricerca biomedica traslazionale come strategica, non solo dal punto di vista sanitario per rispondere ai bisogni di cura dei pazienti, ma anche in ottica industriale per la competitività del sistema Paese. La mozione sottolinea come le limitazioni introdotte unilateralmente dall’Italia possano compromettere la capacità di innovazione nazionale.
  • Mantenimento dei centri di ricerca integrati. Ancora, si evidenzia l’importanza di creare condizioni favorevoli per il mantenimento in Italia di centri di ricerca integrati, riconosciuti come fonti insostituibili di know-how interdisciplinare, essenziali per sviluppare progetti innovativi sul territorio nazionale senza perderne il valore per mancanza di competenze e infrastrutture.
  • Semplificazione degli iter autorizzativi. Infine, il CNBBSV propone di semplificare gli iter autorizzativi per l’allevamento e l’utilizzo di piccoli roditori, limitando la richiesta di valutazione dei progetti al solo parere del comitato etico locale per la sperimentazione animale già presente nelle strutture pubbliche nelle quali la ricerca viene eseguita.

Ricordiamo che gli attuali divieti aggiuntivi italiani, che entreranno in vigore il 1 luglio di quest’anno, non hanno solide basi scientifiche né etiche, poiché creerebbero una disparità di trattamento tra diverse categorie di pazienti. Inoltre, delegare la ricerca in questi ambiti ad altri paesi mentre si beneficia dei risultati rappresenterebbe una mancanza di assunzione di responsabilità da parte dell’Italia: per un approfondimento, rimandiamo al nostro Q&A.

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