Condividiamo il comunicato diffuso dalla League of European Research Universities (LERU) a seguito della mozione approvata questa settimana dai membri del Parlamento europeo

Mercoledì 15 settembre 2021, i membri del Parlamento europeo (MEP) hanno votato a favore di un piano d’azione dell’UE per porre fine all’uso degli animali nella ricerca e nei test. Tuttavia, secondo la LERU, molto è già stato fatto in questo senso.

Il Parlamento ha richiesto obiettivi e scadenze raggiungibili per eliminare gradualmente l’uso di animali nella ricerca e nei test scientifici; non stabilisce quali siano queste scadenze. Naturalmente, la completa sostituzione degli animali per scopi scientifici è auspicabile, e la LERU concorda sul fatto che dobbiamo tendere verso questo obiettivo, non appena i mezzi scientifici lo rendano raggiungibile. Questo è anche già previsto dalla direttiva 2010/63/CE. Tuttavia, secondo la LERU, fissare date/tempi specifici per la sostituzione potrebbe aumentare irragionevolmente le aspettative (del pubblico), che devono essere gestite. Ci sono ancora molte aree in cui la sostituzione degli animali non è semplice e nelle quali potrebbe non avvenire mai.

La LERU è a favore della sostituzione degli animali solo qualora una tecnologia si dimostri altrettanto buona e affidabile della sperimentazione animale. Solo così s’incoraggerà l’innovazione e non si metteranno in pericolo la salute, l’ambiente o il progresso scientifico durante la transizione. Di nuovo, questo è già previsto dalla direttiva 2010/63/CE e in effetti è compreso nella mozione approvata dal Parlamento, che chiede la sostituzione “non appena scientificamente possibile, senza abbassare il livello di tutela della salute umana e dell’ambiente”.

Laddove gli esperimenti sugli animali siano ancora necessari, i deputati europei sottolineano che i regimi di test devono avere luogo solo in condizioni ottimizzate per ridurre al minimo il dolore, l’angoscia e la sofferenza. La LERU è totalmente d’accordo con questa posizione, anch’essa già prevista dalla direttiva 2010/63/CE.

Il Parlamento ha chiesto finanziamenti sufficienti per il rapido sviluppo, la validazione e l’introduzione di metodi di test alternativi e innovativi. La LERU è d’accordo sul fatto che finanziamenti sostenuti per le alternative alla sperimentazione animale siano cruciali, perché aiuteranno a sviluppare nuove tecnologie e ad affrontarne eventuali limiti per avanzare verso l’obiettivo di sostituire l’uso degli animali. La LERU sottolinea, tuttavia, che lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che non prevedono l’impiego di animali non dovrebbero sottrarre i programmi di finanziamento esistenti o ostacolare il finanziamento della ricerca sugli animali, perché così facendo si metterebbero a rischio la competitività scientifica ed economica, la salute dei pazienti e degli animali, nonché l’ambiente. I ricercatori e i tecnici sono già formati sui modelli non animali, la riduzione, il perfezionamento e gli approcci sostitutivi; LERU sostiene comunque la richiesta del Parlamento per il miglioramento dei percorsi di formazione.

La LERU è lieta che i deputati abbiano riconosciuto l’importanza di sviluppare metodi che non prevedono l’uso di animali, pur con la considerazione che gli esperimenti sugli animali sono ancora necessari per l’avanzamento delle conoscenze scientifiche, a causa dell’attuale mancanza di metodi alternativi. La ricerca sugli animali non opera in un mondo a sé stante: lavora invece per affrontare problemi scientifici che nascono dai bisogni medici e ambientali della società e per la salute degli animali stessi.  È fondamentale che la comunità scientifica rimanga coinvolta in questa discussione, in modo che da assicurare che qualsiasi obiettivo rimanga raggiungibile e basato su fatti scientifici e non su arbitrari obiettivi ideologici.

Qui è disponibile il comunicato originale in inglese

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