Il 18 novembre si è tenuto a Verona un convegno, aperto alla cittadinanza e organizzato dall’Università di Verona e dal Centro interuniversitario 3R, con la collaborazione del Comune di Verona e dell’associazione Voci Oltre Noi. L’incontro, dedicato al principio delle 3R che guida la sperimentazione animale, è stato un’occasione per portare all’attenzione e confrontarsi su temi che sono ancora occasione di dibattito, ma sui quali è indispensabile ragionare senza sentimentalismi analizzandone i diversi aspetti: diversi etici, normativi e scientifici.

E infatti, commenta Roberto Leone, professore associato dell’Università di Verona e coordinatore del convegno: «L’incontro è stato molto interessante: tutte le relazioni hanno centrato a pieno l’argomento fornendo informazioni utili a tutti i partecipanti sullo stato dell’arte dell’applicazione dei principi delle 3R, dalla regolamentazione alla pratica e alle prospettive future. Soprattutto, vi sono stati diversi interventi da parte del pubblico presente (purtroppo non particolarmente numeroso, circa 50 persone) e si è sviluppato un dibattito, in particolare, tra alcuni rappresentanti di associazioni animaliste, assertori della inutilità della sperimentazione animale che a loro parere non dovrebbe essere più attuata, e alcuni dei relatori, che al contrario hanno ribadito come non sia oggi possibile fare a meno della sperimentazione animale per il progresso della scienza e per la salvaguardia della salute dei pazienti. Alla fine, tuttavia, ci si è trovati d’accordo che in questi anni si sono fatti notevoli passi in avanti e che in futuro, molto probabilmente, ci saranno a disposizione nuove ulteriori metodologie alternative che potranno sostituire, almeno in alcuni campi, gli animali».

Concorda Giuliano Grignaschi, portavoce di Research4Life intervenuto per spiegare la situazione normativa e culturale della sperimentazione animale in Italia e nell’Unione europea. «A mio avviso, vi sono stati uno scambio di vedute molto costruttivo e un approfondimento dei temi fatto in maniera assolutamente rigorosa», commenta Grignaschi. «Questi sono temi sui quali manca ancora, spesso, una visione informata e aggiornata. Per questo credo che iniziative come quella dell’Università di Verona siano assolutamente lodevoli, anche se servono ulteriori sforzi affinché siano attrattive nei confronti del pubblico generale».

L’incontro si è chiuso con un appello al Ministero della Salute e a quello dell’Università di Verona di finanziare ricerche nel settore delle 3R, proprio per consentire lo studio di nuove metodologie che evitino l’impiego di animali. Fronte su cui è in esame in Senato, proprio in questo periodo, un emendamento per un aumento di fondi destinati a questo scopo.

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