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Research4Life: “Chi contesta la sperimentazione animale sostiene i test direttamente sull’uomo”

Di 24 Aprile 2020 Febbraio 23rd, 2023 Nessun commento

“Una retorica vuota che rischia di causare altre morti, un cumulo di frasi anche offensive per chi sta lavorando per contribuire a liberare il mondo da Covid-19” afferma Giuliano Grignaschi, direttore di Research4Life, la piattaforma che riunisce il meglio della ricerca italiana, e socio fondatore del Patto traversale per la scienza.

Sostenere, come fa la LAV in un comunicato, che è necessaria una ricerca “human-based” – sviluppata per l’uomo e sull’uomo – significa proporre di sperimentare direttamente test sull’uomo, quindi senza aver testato prima i parametri di efficacia, sicurezza e tossicità come oggi solo la sperimentazione animale consente.

Insomma, chi contesta la sperimentazione animale sostiene – di fatto – l’idea di fare test anche molto preliminari (e quindi pericolosi) direttamente sull’uomo.

È importante sottolineare che questa sciagurata strategia non solo esporrebbe i primi volontari a rischi inaccettabili (chi farebbe il volontario?) ma rallenterebbe anche moltissimo le tempistiche e nel frattempo la pandemia continuerebbe ad uccidere migliaia di esseri umani.

Parlare di test fallimentari sugli animali per Covid19 è da irresponsabili, perché in tutto il mondo la sperimentazione è la base ed il presupposto della ricerca biomedica. È proprio attraverso tentativi, errori, fallimenti e successi che si consolidano cure, si scoprono medicine e vaccini. Proprio come è stato nel caso del vaccino contro Ebola che – contrariamente a quanto afferma LAV – ha dimostrato eccome la sua straordinaria efficacia, fermando quella che in questo caso potremmo davvero definire una “strage silenziosa”, perché colpiva le popolazioni più povere e remote dell’Africa.

“Da ultimo mi preme sottolineare – continua Grignaschiche la scienza è altamente democratica e chi dice di disporre di nuovi metodi deve solo dimostrare che funzionano: con i fatti però, non con le chiacchiere. I ricercatori di tutto il mondo si impegnano e lavorano ogni giorno anche per trovare metodi alternativi, ma fino a quando non ci riusciremo la scelta sarà tra sperimentare su cavie umane o animali”. 

24 aprile 2020

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