Paola Nisticò, Responsabile Immunologia e Immunoterapia all’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena, nonché ricercatrice AIRC, racconta a Research4Life della ricerca internazionale a cui ha partecipato e che vedrà terapie anticancro più efficaci “grazie” a batteri e  virus intestinali.

La sperimentazione condotta con successo nei topi dimostra che il meccanismo su microbiota riscontrato nei modelli murini vale anche per l’uomo. In sintesi, la presenza di un agente virale che si replica nei batteri enterococchi, microorganismi presenti nella flora batterica, induce una potente reazione del sistema immunitario, che così riesce a riconoscere ed attaccare anche le cellule tumorali. Ciò accade grazie ai linfociti T che si attivano dopo l’incontro con  frammenti di proteine virali (antigeni)   che hanno una forte somiglianza  con un antigene delle cellule tumorali. Questa attivazione dei linfociti T contro il tumore si è dimostrata potenziare l’efficacia dell’immunoterapia con inibitori dei checkpoint immunologici nei pazienti.

“Questa ricerca, coordinata da Laurence Zitvogel, apre nuove frontiere dell’immunoterapia  – afferma la dottoressa Nisticò – Infatti partendo da modelli animali  sono stati   identificati nuovi meccanismi e rese possibili nuove strategie di immunoterapia.”

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